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Lia de Martino - Rituali della memoria

Mezzogiorno e dintorni



Lia de Martino

I percorsi della memoria

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di Gigi Stabile

Paese Nuovo - L' Unità 3 settembre 2002




Incontriamo Lia de Martino, una domenica di fine estate, in uno dei paesi lucani dalle case bianche che suo padre, il filosofo-etnologo Ernesto de Martino, aveva attraversato nel corso delle sue indagini dei primissimi anni Cinquanta.
"Ero venuta a Matera per trascorrervi un breve periodo. E' invece passato più di un anno e sono ancora qui. Sento di avere bisogno delle voci e dei colori di questa terra. I volti, le case, gli abitanti, le pietre sembrano riconoscermi allo stesso modo in cui a me appaiono familiari da sempre. Il contatto con questi luoghi e queste persone, oltre a restituirmi mio padre come studioso, me lo sta svelando giorno dopo giorno come uomo".

Lia ripercorre i sentieri battuti dal grande etnologo per proseguire il suo dialogo con un padre che le circostanze (la separazione dei genitori) avevano voluto lontano durante l'infanzia e che, ritrovato in giovinezza in un rapporto carico di promesse, era venuto definitivamente a mancare; per continuare, con temi e modalità differenti, il recupero delle tradizioni popolari; per promuovere una serie di convegni sulla figura e l'opera di de Martino, che si svolgeranno entro la fine dell'anno, tra Tricarico e Matera, in occasione del cinquantenario di quelle storiche spedizioni.
E, approfittando di un'imminente ristampa, per far conoscere il suo libro
Rituali della memoria (Ed. Argo, Lecce 1997), una raccolta di intense poesie, di riflessioni, di considerazioni.
Il volume contiene, in appendice, un importante saggio di Ernesto de Martino sulle
Apocalissi culturali e apocalissi psicopatologiche preceduto da una ragguardevole introduzione di Roberto Altamura che mette in evidenza, anche da nuove angolazioni, il rigore scientifico e l'impianto metodologico del ricercatore napoletano scomparso nel 1865.
Il libro vuole fornire una chiave di lettura privilegiata, anche se non esclusiva, dell'intero percorso creativo ed esistenziale di Lia, come appare nelle pagine centrali imperniate su un dialogo con lo stesso Roberto Altamura, psicanalista e psichiatra.
La raccolta include due lettere inedite di de Martino alla figlia della quale comincia ad apprezzare la vena poetica e nella quale intravede, forse per la prima volta, una preziosa interlocutrice.
Sono lettere di grande intensità che, al di là della parte più intima, riservata alla sfera degli affetti familiari, consentono di cogliere l'atteggiamento del teorico delle tradizioni popolari nei confronti delle cose dell'arte e, più in generale, della realtà.
Non disposto a fare eccessive concessioni alla "gratuità dell'ingegno", consiglia di documentarsi e riflettere intorno alla natura della poesia e di corroborare la naturale propensione e l'ispirazione, che non si insegna, con la disciplina e lo studio.

Nella bella introduzione al tuo libro, Stefano De Matteis evidenzia come la tendenza della sinistra, di certa sinistra, di demolire talune consuetudini rituali collettive ormai ritenute inutili e consumate, abbia preparato la strada a nuove e diversificate forme di ritualità assolutamente individuali. In che misura lo scrivere, la scrittura ha rappresentato e continua a rappresentare il tuo rito?

"Questo è un libro che mi ha fatto soffrire. Io dico che dopo questo, non se ne possa scrivere un altro. E' come mettersi a nudo. Rendere gli altri partecipi dei tuoi pensieri più intimi. Come rito individuale, appunto, non metti in preventivo di doverne rendere conto pubblicamente. Non ho infatti mai pensato di propormi come scrittrice o poetessa".

Una visione più completa, più totale del tuo libro sembrerebbe richiedere un metodo critico che contempli i mezzi della psicanalisi. Ma ognuno si arrangia con gli strumenti che ha a disposizione e i nostri sono di derivazione formalistico-letteraria e sociologica per cui ci piace vedere il dialogo tra te e Roberto Altamura come la rappresentazione del rapporto autore-lettore e dell'interazione che c'è tra i due.

"Mi fa piacere che sia visto in questo modo. Penso anzi che sia la maniera corretta di intenderlo. Un rapporto con un lettore che partecipa, dialoga, interagisce. Un lettore che interroga, ricostruisce ed integra".

Il tuo dialogo letterario con Roberto parte dalla constatazione dell'inadeguatezza delle vecchie forme di comunicazione ripetitive e consunte e dalla necessità di trovarne di nuove. Tale constatazione, tale critica, va estesa anche agli strumenti di indagine?

"Io penso di sì. Una realtà in movimento ha bisogno di sempre più adeguati e affinati strumenti di interpretazione. E' del resto la lezione che viene da Ernesto de Martino che, cosa rivoluzionaria per quei tempi ma anche per i nostri giorni, infrange le barriere disciplinari coinvolgendo nei suoi gruppi di ricerca fotografi, musicologi, psicologi ed altri specialisti. Ma, allo stesso tempo, non utilizza mai in maniera acritica e passiva gli strumenti messi a disposizione delle altre discipline. Li "ripara" e li perfeziona rendendoli funzionali al suo metodo e all'oggetto della ricerca".

Lia si concede quindi al pubblico, un pubblico sorprendentemente numeroso per un appuntamento esclusivamente culturale, un pubblico che ha rinunciato volentieri alla passeggiata domenicale, alla chiacchierata con gli amici, all'ennesimo ed inutile torneo calcistico estivo in televisione.
Legge versi, si confida, risponde di buon grado alle "provocazioni" di qualche arguto intellettuale, duetta con Jacques Levavasseur, originale artista francese che suona la concertina. L'accompagnano per l'occasione la zampogna di Alberico Larato, apprezzato ed affermato musicista materano, le percussioni di Pietro Cirillo e la voce narrante di Peppino Miseo.
Continuerà il suo viaggio Lia, alla ricerca di un padre perduto ma sempre presente, di un appuntamento fissato e per tanto tempo rinviato, ancora disposta a mettersi in discussione e a ricominciare e per questo "sempre pronta a morire acerba, implume" in un'inesauribile ricerca di se stessa e degli altri.



Gigi Stabile

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