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Cultura e società
MAESTRO
del
Passato
di Gigi Stabile
La Feltrinelli 7 luglio 2012
vento di scirocco
Non sapete se definirvi più stupefatti o contrariati? Avete superato i quarant'anni e ancora nessuno si è fatto vivo dal futuro per richiedere il vostro illuminato parere e i vostri servigi?
Siete nel dubbio se riconsiderare il vostro curriculum o concludere mestamente che l'umanità è volontariamente votata ad un triste destino?
Ricevere emissari da un lontano futuro è quello che accade ad un grande pensatore del Cinquecento in Maestro del passato, un visionario romanzo di Raphael A. Lafferty riproposto da Mondadori in Urania Collezione nell'anno del sessantesimo anniversario della storica pubblicazione.
Da molti anni una rappresentanza elitaria degli abitanti della Terra (ormai abbandonata ai marginali, ai disadattati, agli esclusi di qualunque tipo) ha colonizzato il dorato, sotto tutti i punti di vista, pianeta Astrobia.
Nonostante il raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissi, un potere che si deteriora e si infiacchisce ad ogni ciclo, incapace di estrarre dal suo interno una personalità in grado di preservare o dare nuovo lustro all'ideale planetario, si trova costretto a ricorrere ad un grand'uomo del passato.
Evocato ma immediatamente accantonato Platone (troppo gelido ed inerte), la rosa dei candidati si restringe a uomini d'azione o di pensiero come Lincoln, Machiavelli, Chandragupta, Gustaf Vasa, Stilicone, Carlo Magno.
La scelta cade su Thomas More, meglio conosciuto dalle nostre parti come Tommaso Moro, l'inventore della prima, autentica, originale e per molti versi unica Utopia.
Tocca ad un navigatore del tempo e dello spazio, con in mano la sola riproduzione di un ritratto di Holbein il giovane, scovare e tentare di convincere il grande pensatore.
More, per curiosità, per scelta o per necessità, ma anche perché quella del viaggio è la cornice ideale di tutti gli utopisti, accetterà la sfida e si troverà così a diventare il primo uomo risorto ancor prima di morire.
Tra macchine programmate e sacche di resistenza, personaggi singolari e colpi di scena, certezze assolute e ripensamenti, si accingerà a svolgere il suo compito rischiando ad ogni passo di rimanere intrappolato nella sua stessa creazione. Sarà un'impresa disperata spiegare che era tutto un gioco, uno scherzo, un esercizio intellettuale.
Dal che derivano un insegnamento e un monito: comportatevi come più vi aggrada ma fate molta attenzione a quello che pensate!
Lafferty, sempre in bilico tra creazione e ricreazione, ridisegna con tratto lieve ed ironia un Thomas More che oscilla tra santità e perdizione. Differente finché si vuole dal modello originale eppure perfettamente riconoscibile.
L'anno della pubblicazione del romanzo era il 1968. Un autentico crocevia per le utopie di ogni tempo.
Che succede ora? Vi sembra di sentire bussare alla porta? Che qualcuno proveniente da un altro tempo si sia finalmente deciso a farsi vivo? Attenzione allora: vi attende un lungo e pericoloso viaggio durante il quale non vi sarà consentito dormire per più di un minuto e mezzo per volta. Una vera disdetta per tutte le varietà di sognatori. Ma quelli che ne hanno la stoffa sanno bene che, anche in novanta secondi, si possono fare sogni incredibili.
Gigi Stabile
Raphael A. Lafferty Maestro del passato
Urania Collezione n. 113 - giugno 2012
vento di scirocco
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